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La Tesi in 5 passi

Dalla scelta dell'argomento alla pianificazione del lavoro

Sono qui raccolti 5 tutorial che guidano nei primi 5 passi di una ricerca accademica. Ogni passo viene descritto con esempi concreti, testi esplicativi e immagini illustrative.

Primo passo: l'argomento

Capitoli

00:00 Introduzione

00:42 Perché scegliere bene l’argomento

01:13 Domanda 1: Il tema mi interessa?

02:24 Domanda 2: Il materiale è accessibile?

03:05 Domanda 3: Ho le competenze necessarie?

04:28 Delimitare il Tema

05:53 Un esempio concreto

09:51 Considerazione finale 1: Tema e titolo

11:16 Considerazione finale 2: Le trasformazioni del tema

11:51 Conclusioni

Scegliere bene l'argomento o il tema o l'oggetto della nostra Tesi è molto importante.

Un argomento ben scelto mi consente di focalizzare la mia attenzione verso un punto ben preciso, inoltre mi consente di selezionare il materiale che di volta in volta prenderò in esame.

Nella scelta del mio tema, del mio argomento, mi possono aiutare tre domande. 1. Il tema mi interessa? La domanda non è: il tema è interessante? Ma: il tema interessa a me? Il primo ad essere interessato all'argomento devo essere io. E gli interessi, innanzitutto, devono essere scoperti e quindi coltivati. 2. Il materiale è accessibile? Devo capire rapidamente se c'è bibliografia sul mio argomento e se questa bibliografia è disponibile ad esempio nella biblioteca di facoltà oppure attraverso delle risorse in rete o magari io stesso sono disponibile ad acquistare un certo numero di testi. 3. Ho le competenze per maneggiare l'argomento? Questo perché ogni argomento porta con sé delle competenze precise competenze, metodologiche, discipline e linguistiche. Se, ad esempio, dedico la mia Tesi ad un autore, ad esempio, francese, tedesco, inglese, spagnolo, allora si pone il problema della competenza linguistica.

Però, il fatto che io non abbia delle competenze o che siano poco sviluppate non significa che io non possa svilupparle. Anzi, il lavoro di ricerca è spesso un'ottima occasione, la migliore occasione per sviluppare delle competenze che mi saranno utili per il resto della mia vita. Una volta scelto l'argomento, va delimitato. La delimitazione del tema, dell'argomento, è fondamentale per almeno due ragioni. La prima è che un tema ben delimitato è padroneggiabile. La seconda ragione per delimitare bene il mio tema è la questione della bibliografia. Più un tema è ampio, più cresce in maniera esponenziale la bibliografia relativa.

Sono molti i modi con i quali posso delimitare un tema (nel tutorial vediamo un esempio concreto: La Sagrada Família di Gaudí a Barcellona): leggo un argomento alla luce di una certa disciplina, dal punto di vista teorico o storico o filologico. Oppure prendo un autore e mi concentro su un periodo della sua vita, su una sua certa opera, su un certo concetto chiave. Oppure prendo avvio da una certa nozione, da una legge, dalla teoria e la circoscrivo all'interno di un certo periodo storico, oppure ne faccio il confronto tra due o tre autori significativi. Due considerazioni conclusive. La prima è la differenza tra tema e titolo. Il tema è il nostro oggetto di ricerca, mentre il titolo è quella precisa formulazione che viene riportata nel frontespizio e nella copertina della nostra Tesi.

Solitamente il titolo definitivo della nostra ricerca lo troviamo verso la fine. L'ultima considerazione riguarda il fatto che non devo credere che il tema, una volta scelto, non possa più cambiare. Anzi: durante il lavoro di ricerca il tema può subire profonde trasformazioni perché, mentre raccolgo la bibliografia o mentre estendo il testo, mi accorgo ad esempio che una parte va sviluppata di più, un'altra di meno, che ci sono delle inversioni necessarie. Ovviamente confrontiamoci con il nostro docente per verificare che stiamo andando verso la direzione giusta. Il tema è come un compagno di viaggio. Scegliamo qualcuno che sia interessante, qualcuno con cui dialogare, qualcuno che sappia sorprenderci.

Secondo passo: l'indice

Capitoli

00:00 Introduzione

00:39 L’importanza del primo indice

01:25 La struttura tipica di un elaborato

02:04 Impostare i capitoli e i paragrafi

04:44 La successione dei capitoli/paragrafi

05:15 Quanti capitoli?

06:54 Le proporzioni dei capitoli/paragrafi

08:43 Esempi di indice

10:41 Un indice “dinamico”

Il tutorial affronta il secondo dei 5 passi iniziali di una Tesi, Tesina o Paper: la creazione del primo indice (o scaletta). Si tratta di un passaggio molto importante che orienterà tutta la ricerca successiva.

Terzo passo: la bibliografia

Capitoli

00:00 Introduzione

01:07 La regola aurea della ricerca bibliografica

02:02 Le quattro fasi della ricerca bibliografica

02:38 L’individuazione: Corsi e Seminari

03:14 Il docente come fonte

03:55 Sviluppare una prima bibliografia già posseduta

05:48 Le voci di dizionari/enciclopedie

07:00 Wikipedia come fonte bibliografica

08:42 La ricerca “libera” su Internet

10:10 Il catalogo online delle biblioteche

13:42 L’acquisto di libri nuovi e usati

14:36 Il prestito interbibliotecario

15:00 La consultazione

15:49 La catalogazione

17:04 Conclusioni

Il tutorial affronta il terzo dei 5 passi iniziali di una Tesi, Tesina o Paper: la ricerca bibliografica.

Vengono affrontati i quattro passi di una ricerca: 1. l'individuazione dei testi necessari; 2. la loro collocazione (sapere dove si trovano); 3. la consultazione (che non è la lettura); 4. la catalogazione per poter ritrovare il materiale individuato.

Innanzitutto, ricordo che nel Manuale di Metodologia generale da me curato il quarto capitolo è interamente dedicato proprio alla ricerca bibliografica. Chi fosse interessato, trova maggiori informazioni qui sotto. L'obiettivo della prima ricerca bibliografica è rendersi conto se c'è bibliografia sul tema che ho scelto e che ho delimitato, se questa bibliografia è accessibile e quali competenze sono necessarie per poterla maneggiare. In base alla risposta che darò a queste domande, sarò portato a ripensare l'argomento e a calibrarlo meglio. C'è un principio fondamentale, una regola aurea che vale per qualsiasi ricerca bibliografica: il materiale, la bibliografia va esaminata alla luce del tema che è stato scelto e delimitato e alla luce dell'indice, come abbiamo visto nel primo tutorial e nel secondo tutorial.

Quando mi trovo di fronte a un testo o di fronte a una segnalazione bibliografica, devo sempre chiedermi: questo testo è funzionale, è utile per sviluppare il tema che ho scelto? Mi serve per sviluppare, ad esempio, quel certo capitolo o quel certo paragrafo? E in base alla risposta, agirò di conseguenza. Ogni ricerca bibliografica, da quella iniziale a quella più avanzata, passa sempre attraverso quattro fasi. Innanzitutto abbiamo bisogno di sapere che un testo esiste e quindi dobbiamo "individuarlo". Secondo, dobbiamo trovarne la "collocazione", cioè dobbiamo sapere dove si trova. Terzo dobbiamo "consultarlo" e la consultazione non è la lettura. Lo vedremo. Quarto, dobbiamo "catalogarlo" per prenderne i dati bibliografici e quindi poterlo ritrovare ed eventualmente citare. Vediamo le singole fasi.

Per individuare i primi testi abbiamo diverse possibilità: un Corso o un Seminario; il nostro docente; un primo materiale già in nostro possesso (fonte di ulteriori ricerche); i dizionari e le enciclopedie con la bibliografia citata alla fine della voce; Wikipedia e la ricerca libera su Internet (con le dovute cautele mostrate nel tutorial); e soprattutto i cataloghi online delle biblioteche (Opac: Online Public Access Catalogue). Nel tutorial si mostra un esempio concreto usando SBN Poli Regionali, cioè il Polo Regionale del Servizio Bibliotecario Nazionale. Per i libri usati possiamo usare servizi come eBay, AbeBooks, Maremagnum e Libraccio.

Un'altra risorsa da tenere presente è il prestito interbibliotecario. E siamo arrivati alla consultazione. Consultare un testo non significa leggerlo. Consultare significa valutare un testo o un documento alla luce del tema che abbiamo scelto e delimitato e alla luce dell'indice che abbiamo cominciato ad abbozzare. Per quel che riguarda la catalogazione, prendiamo i dati bibliografici del testo in modo da poterlo ritrovare ed eventualmente citare.

Quarto passo: il docente

Capitoli

00:00 Introduzione/Il tema e la scelta del docente

02:00 Criteri per la scelta del docente

03:56 Cosa portare al docente

05:16 Cosa non fare con il docente

06:26 Come comunicare con il docente

07:26 Un consiglio finale

Solitamente la scelta dell'argomento porta con sé anche la scelta di alcuni docenti possibili.

Questo perché un argomento si inserisce all'interno di un certo settore disciplinare e questo restringe le possibilità ad una rosa di nomi. Questo è vero fino a un certo punto, nel senso che tutto dipende dal modo con il quale noi intendiamo l'argomento, cioè dal taglio che diamo all'argomento. Nel tutorial facciamo l’esempio di Gaudí e il simbolo.

Quali sono i migliori criteri per scegliere il nostro docente? Ce ne sono diversi. Innanzitutto la competenza: è un docente competente nell'argomento che ho scelto, non nel senso che ne è uno specialista, ma è competente dell'ambito all'interno del quale il mio argomento si inserisce. Un altro criterio è l'affinità. È un docente che sento affine, ad esempio, per il suo stile di ricerca, il suo stile d'insegnamento. O ancora per il prestigio o la stima di cui gode all'interno della Facoltà o dell'Istituto. Questi criteri sono certamente importanti, però io credo che ce ne sia uno, per così dire ancora superiore, ed è quello dell'affidabilità. Il docente che scegliamo deve essere affidabile in due sensi.

Innanzitutto ci deve essere, ci deve essere per me, cioè quando avrò delle difficoltà, difficoltà serie intendo, quando avrò dei dubbi importanti, quando non saprò che direzione prendere, devo poter contare sul suo aiuto. E affidabile anche nel senso che si diceva prima, cioè competente nell'ambito in cui io mi sto muovendo, perché non c'è cosa peggiore che restare, per così dire, in balia di se stessi, senza indicazioni. Quindi, informiamoci sul nostro docente per sapere se, ad esempio, ha già un numero elevato di tesisti e non potrebbe seguirci con la dovuta attenzione. Oppure, per esempio, ha un incarico importante che gli toglie del tempo. O ci sono dei motivi personali particolari. E facciamo la tara sui giudizi dei nostri colleghi, dei nostri compagni di studi o di altri tesisti. Perché molto spesso questi giudizi sono puramente soggettivi, per non dire arbitrari, mentre noi abbiamo bisogno di farci un'idea precisa, oggettiva, imparziale per adottare la soluzione migliore.

Ora, quando noi andiamo dal docente che abbiamo scelto per chiedergli di seguirci, che cosa dovremmo portargli? L'ideale sarebbe portargli: l'argomento che abbiamo scelto con alcune varianti; l'indice che abbiamo cominciato a ipotizzare, quindi una sorta di scaletta orientativa e una prima bibliografia consultata. Quel che invece non dovremmo fare è andare dal docente e chiedergli: secondo lei, a cosa dovrei dedicare la mia ricerca? Innanzitutto il docente penserà: ma è possibile che questo studente non abbia interessi da proporre? E secondo. Se noi diamo carta bianca al docente, il docente ci farà lavorare su ciò che interessa a lui, mentre il primo ad essere interessato all'argomento devo essere io.

Le ultime considerazioni sono dedicate alla comunicazione con il nostro docente: l’e-mail, WhatsApp e l'incontro personale, il quale dovrebbe essere preparato con attenzione. Infine, chiediamo al nostro docente se preferisce ricevere i capitoli man mano, oppure se il testo quando è pronto. Buona Tesi a tutti!

Quinto passo: il piano di lavoro

Capitoli:

00:00 Presentazione

01:11 Il segreto della pianificazione

02:00 La tempistica

02:26 Le fasi

03:38 Le risorse

05:16 Le competenze

05:50 Le formalità

06:34 Il taccuino e il diario

07:46 Un consiglio finale

Tra le prime cose da fare, quando si inizia un elaborato curricolare, come ad esempio una Tesi, c'è la pianificazione del lavoro, la quale non va semplicemente pensata ma va messa per iscritto.

Vediamo una possibile scaletta che ognuno potrà adattare al proprio caso e alle proprie esigenze. Dico subito che la scaletta che ora vedremo ha un limite, ovvero il fatto che è solo orientativa, di necessità è generica, mentre una pianificazione efficace deve essere il più concreta possibile. Questo infatti è il segreto di una buona pianificazione, cioè individuare degli obiettivi precisi. Quindi un obiettivo generico (faremo degli esempi) deve essere scomposto in obiettivi ben delimitati, in maniera tale che possiamo capire se quel certo compito l'abbiamo svolto oppure cosa ci resta da fare per svolgerlo.

Così come è importante stabilire una gerarchia di priorità: ciò che è più importante, essenziale, ciò che è meno importante, ciò che è accessorio. Il primo punto della nostra scaletta, della nostra pianificazione può essere la tempistica, cioè i tempi e le scadenze. Il secondo punto può essere l'individuazione delle fasi da affrontare. Come si diceva, scomponiamo gli obiettivi generali in obiettivi ben specifici. Ecco, una prima fase da affrontare può essere la stesura dell'introduzione del nostro elaborato. Un'altra fase da pianificare è la ricerca bibliografica e anche in questo caso scomponiamo questo compito generale in compiti ben delimitati.

Un altro punto del nostro piano di lavoro sono le risorse necessarie. Ognuno di noi rifletta su quali sono le risorse che gli sono necessarie per sviluppare il proprio lavoro. Un altro punto ancora possono essere le competenze e, come si diceva nel primo tutorial, ogni argomento porta con sé delle competenze. Ecco, io magari queste competenze già le possiedo oppure le devo sviluppare. Possiamo appuntarcele nella nostra pianificazione. Un altro punto che non può mancare sono le formalità da espletare in Segreteria. Quindi informiamoci online oppure in presenza su che cosa dobbiamo consegnare e quando dobbiamo consegnarlo, in maniera tale da potercelo appuntare nella nostra pianificazione.

Ovviamente questo piano di lavoro deve essere "realistico" e dinamico, cioè è un'ipotesi di lavoro iniziale che però poi mano a mano viene aggiornata. Suggerisco poi di avere sempre con sé un taccuino, un'agenda (che può essere cartacea oppure digitale, questo non è importante). Ciò che è importante è che noi possiamo, con rapidità, immediatezza, libertà, appuntarsi tutto ciò che la nostra ricerca di volta in volta richiede. Consideriamo poi la possibilità di stendere un diario di viaggio che va al di là di un'utilità pratica. Piuttosto è qualcosa che facciamo per un'esigenza personale.

Infine un consiglio: nella nostra pianificazione non dobbiamo prevedere soltanto l'attività, ma anche il riposo. Cioè è importante curare il proprio riposo. In particolare è importante curare le ore di sonno e ovviamente gli stacchi. Mi auguro davvero che questo ciclo di cinque tutorial possa essere d'aiuto a chi inizia la stesura di un elaborato curricolare. Buona Tesi a tutti!

5 passi: presentazione del ciclo

Quali sono i primi passi quando si inizia un elaborato curricolare, come ad esempio una Tesi, una Tesina, un Paper. In questo ciclo di cinque tutorial ho individuato cinque passi fondamentali: innanzitutto la scelta dell'argomento e la sua delimitazione; quindi la stesura di una prima scaletta, di un primo indice; una prima ricerca bibliografica; l'incontro con il docente e come sceglierlo; infine la pianificazione del lavoro. Mi auguro che questo ciclo che ho raccolto in una playlist possa essere davvero d'aiuto in questa fase così importante: l'impostazione iniziale di un elaborato di ricerca. Buona visione a tutti!

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