
Benvenuto nella Biblioteca di Mnemofantina, la mascotte di MemorizzArte. Qui trovi letture e approfondimenti curati dedicati alla memoria (e dintorni): articoli, saggi, racconti, romanzi e altre segnalazioni essenziali. Ogni risorsa è selezionata per aiutarti a comprendere e sviluppare quella dimensione magnifica e misteriosa che per brevità chiamiamo: memoria!
Capitoli
00:00 Introduzione
01:07 La regola aurea della ricerca bibliografica
02:02 Le quattro fasi della ricerca bibliografica
02:38 L’individuazione: Corsi e Seminari
03:14 Il docente come fonte
03:55 Sviluppare una prima bibliografia già posseduta
05:48 Le voci di dizionari/enciclopedie
07:00 Wikipedia come fonte bibliografica
08:42 La ricerca “libera” su Internet
10:10 Il catalogo online delle biblioteche
13:42 L’acquisto di libri nuovi e usati
14:36 Il prestito interbibliotecario
15:00 La consultazione
15:49 La catalogazione
17:04 Conclusioni
Il tutorial affronta il terzo dei 5 passi iniziali di una Tesi, Tesina o Paper: la ricerca bibliografica.
Vengono affrontati i quattro passi di una ricerca: 1. l'individuazione dei testi necessari; 2. la loro collocazione (sapere dove si trovano); 3. la consultazione (che non è la lettura); 4. la catalogazione per poter ritrovare il materiale individuato.
Innanzitutto, ricordo che nel Manuale di Metodologia generale da me curato il quarto capitolo è interamente dedicato proprio alla ricerca bibliografica. Chi fosse interessato, trova maggiori informazioni qui sotto. L'obiettivo della prima ricerca bibliografica è rendersi conto se c'è bibliografia sul tema che ho scelto e che ho delimitato, se questa bibliografia è accessibile e quali competenze sono necessarie per poterla maneggiare. In base alla risposta che darò a queste domande, sarò portato a ripensare l'argomento e a calibrarlo meglio. C'è un principio fondamentale, una regola aurea che vale per qualsiasi ricerca bibliografica: il materiale, la bibliografia va esaminata alla luce del tema che è stato scelto e delimitato e alla luce dell'indice, come abbiamo visto nel primo tutorial e nel secondo tutorial.
Quando mi trovo di fronte a un testo o di fronte a una segnalazione bibliografica, devo sempre chiedermi: questo testo è funzionale, è utile per sviluppare il tema che ho scelto? Mi serve per sviluppare, ad esempio, quel certo capitolo o quel certo paragrafo? E in base alla risposta, agirò di conseguenza. Ogni ricerca bibliografica, da quella iniziale a quella più avanzata, passa sempre attraverso quattro fasi. Innanzitutto abbiamo bisogno di sapere che un testo esiste e quindi dobbiamo "individuarlo". Secondo, dobbiamo trovarne la "collocazione", cioè dobbiamo sapere dove si trova. Terzo dobbiamo "consultarlo" e la consultazione non è la lettura. Lo vedremo. Quarto, dobbiamo "catalogarlo" per prenderne i dati bibliografici e quindi poterlo ritrovare ed eventualmente citare. Vediamo le singole fasi.
Per individuare i primi testi abbiamo diverse possibilità: un Corso o un Seminario; il nostro docente; un primo materiale già in nostro possesso (fonte di ulteriori ricerche); i dizionari e le enciclopedie con la bibliografia citata alla fine della voce; Wikipedia e la ricerca libera su Internet (con le dovute cautele mostrate nel tutorial); e soprattutto i cataloghi online delle biblioteche (Opac: Online Public Access Catalogue). Nel tutorial si mostra un esempio concreto usando SBN Poli Regionali, cioè il Polo Regionale del Servizio Bibliotecario Nazionale. Per i libri usati possiamo usare servizi come eBay, AbeBooks, Maremagnum e Libraccio.
Un'altra risorsa da tenere presente è il prestito interbibliotecario. E siamo arrivati alla consultazione. Consultare un testo non significa leggerlo. Consultare significa valutare un testo o un documento alla luce del tema che abbiamo scelto e delimitato e alla luce dell'indice che abbiamo cominciato ad abbozzare. Per quel che riguarda la catalogazione, prendiamo i dati bibliografici del testo in modo da poterlo ritrovare ed eventualmente citare.
Capitoli
00:00 Introduzione/Il tema e la scelta del docente
02:00 Criteri per la scelta del docente
03:56 Cosa portare al docente
05:16 Cosa non fare con il docente
06:26 Come comunicare con il docente
07:26 Un consiglio finale
Solitamente la scelta dell'argomento porta con sé anche la scelta di alcuni docenti possibili.
Questo perché un argomento si inserisce all'interno di un certo settore disciplinare e questo restringe le possibilità ad una rosa di nomi. Questo è vero fino a un certo punto, nel senso che tutto dipende dal modo con il quale noi intendiamo l'argomento, cioè dal taglio che diamo all'argomento. Nel tutorial facciamo l’esempio di Gaudí e il simbolo.
Quali sono i migliori criteri per scegliere il nostro docente? Ce ne sono diversi. Innanzitutto la competenza: è un docente competente nell'argomento che ho scelto, non nel senso che ne è uno specialista, ma è competente dell'ambito all'interno del quale il mio argomento si inserisce. Un altro criterio è l'affinità. È un docente che sento affine, ad esempio, per il suo stile di ricerca, il suo stile d'insegnamento. O ancora per il prestigio o la stima di cui gode all'interno della Facoltà o dell'Istituto. Questi criteri sono certamente importanti, però io credo che ce ne sia uno, per così dire ancora superiore, ed è quello dell'affidabilità. Il docente che scegliamo deve essere affidabile in due sensi.
Innanzitutto ci deve essere, ci deve essere per me, cioè quando avrò delle difficoltà, difficoltà serie intendo, quando avrò dei dubbi importanti, quando non saprò che direzione prendere, devo poter contare sul suo aiuto. E affidabile anche nel senso che si diceva prima, cioè competente nell'ambito in cui io mi sto muovendo, perché non c'è cosa peggiore che restare, per così dire, in balia di se stessi, senza indicazioni. Quindi, informiamoci sul nostro docente per sapere se, ad esempio, ha già un numero elevato di tesisti e non potrebbe seguirci con la dovuta attenzione. Oppure, per esempio, ha un incarico importante che gli toglie del tempo. O ci sono dei motivi personali particolari. E facciamo la tara sui giudizi dei nostri colleghi, dei nostri compagni di studi o di altri tesisti. Perché molto spesso questi giudizi sono puramente soggettivi, per non dire arbitrari, mentre noi abbiamo bisogno di farci un'idea precisa, oggettiva, imparziale per adottare la soluzione migliore.
Ora, quando noi andiamo dal docente che abbiamo scelto per chiedergli di seguirci, che cosa dovremmo portargli? L'ideale sarebbe portargli: l'argomento che abbiamo scelto con alcune varianti; l'indice che abbiamo cominciato a ipotizzare, quindi una sorta di scaletta orientativa e una prima bibliografia consultata. Quel che invece non dovremmo fare è andare dal docente e chiedergli: secondo lei, a cosa dovrei dedicare la mia ricerca? Innanzitutto il docente penserà: ma è possibile che questo studente non abbia interessi da proporre? E secondo. Se noi diamo carta bianca al docente, il docente ci farà lavorare su ciò che interessa a lui, mentre il primo ad essere interessato all'argomento devo essere io.
Le ultime considerazioni sono dedicate alla comunicazione con il nostro docente: l’e-mail, WhatsApp e l'incontro personale, il quale dovrebbe essere preparato con attenzione. Infine, chiediamo al nostro docente se preferisce ricevere i capitoli man mano, oppure se il testo quando è pronto. Buona Tesi a tutti!